Clini ha annunciato che è in fase di preparazione un decreto che permetta ai cementifici italiani di bruciare rifiuti.

La conferma definitiva è arrivata oggi, infatti con una nota stampa il  Ministero dell’Ambiente annuncia che entro la fine del mese di Aprile verrà varato un decreto che permetterà di bruciare più rifiuti negli inceneritori e di farlo anche all’interno dei cementifici o in altre tipologie di industrie dotate di altoforni.

Il ministro dell’ambiente Clini ha affermato che “Vareremo entro fine mese un decreto che prevede l’impiego di combustibili solidi secondari nei processi industriali, in particolare del cemento, che aiuterà anche molte regioni ad uscire dallo stato di emergenza”

 

Ma cosa verrà bruciato di preciso all’interno degli altoforni dei cementifici?  Ciò che verrà realmente bruciato è il Combustibile Solido Secondario ossia il CSS.

Tale tipologia di combustibile deriva dal vecchio CDR ossia combustibile da rifiuti, ed è più noto come CDR-Q combustibilie da rifiuti ad elevata qualità, i cui parametri di realizzazione sono in genere così elevati da rendere poco appetibile la sua realizzazione.

 

Il CSS è un vettore energetico solido ottenuto da rifiuti non pericolosi, utilizzato per il recupero di energia in impianti di incenerimento o co-incenerimento, rispondente alle specifiche e alla classificazione della CEN/TS 15359

 

All’interno di questo combustibile è possibile trovare i seguenti materiali:

–          Penumatici fuori uso

–          Plastiche

–          Scerti in gomma

–          Tessili e scarti del calzaturiero

–          Frazioni secche combustibili

 

In teoria, il varo di questo nuovo decreto dovrebbe rendere più semplice l’utilizzo del CSS all’interno delle industrie senza quelle incomprensioni spesso dettate dalle norme, sempre poco chiare e confusionarie, che hanno reso di fatto, fino ad oggi, quasi del tutto impensabile, l’utilizzo del CSS per la produzione.

Unica nota dolente, che merita di essere notata, è che i ministri Clini e Passera hanno dapprima tagliato gli incentivi alle fonti rinnovabili quali fotovoltaico ed eolico, incentivando ora la combustione di rifiuti all’interno degli inceneritori. Sarebbe utile quindi chiedersi se in termini di qualità dell’aria, dell’energia ottenuta e della qualità di vita che ne deriverà chi sarà a guadagnarci.

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