Tutti coloro che hanno avuto a che fare con il SISTRI dal momento della sua ideazione ad oggi ne ricordano sicuramente i buoni propositi, seguiti da incertezza, dubbi, rassicurazioni, blocchi, semplificazioni, click-day ecc…

Ma cosa è rimasto oggi del vecchio caro SISTRI?

Della formulazione originale del complesso sistema informatico che avrebbe dovuto combattere le ecomafie tracciando tutti i rifiuti che viaggiano per l’Italia, non resta che un’ombra quasi sbiadita ma sempre presente nella vita di tutte le imprese italiane che in un modo o nell’altro hanno a che fare con i rifiuti speciali.

Tutti sappiamo come negli anni si siano susseguite proroghe su proroghe al fine di evitare di avviare l’operatività del SISTRI completa delle sue sanzioni fuori misura che avrebbero posto in seria difficoltà le imprese.

Per contro però, si è continuato a battere cassa obbligando le imprese ad iscriversi al SISTRI pagando i relativi contributi annuali. Ricordiamo che le sanzioni vigenti ad oggi sono, seppur dimezzate del 50% comunque elevatissime per chi dimentica o evita di pagare il dovuto per l’anno solare di riferimento.

Nei giorni scorsi però sono circolate voci e comunicati stampa che fanno pensare ad una fine, certa e vicina del SISTRI che sarà sostituito da qualcos’altro, un altro mezzo informatico capace di integrare registri di carico e scarico e tracciabilità dei rifiuti digitale in un colpo solo.

Gli ultimi annunci dicono che la prossima primavera potremo assistere alla nascita del vero sistema di tracciabilità dei rifiuti digitale che dovrebbe far finalmente scomparire montagne di carte dai nostri archivi e tracciare in tempo reale i movimenti dei mezzi di trasporto di rifiuti. Era l’intento iniziale del SISTRI, ricordiamolo, ed abbiamo visto purtroppo qual è stato l’esito.

Noi ci auguriamo che i proclami conducano realmente alla realizzazione di un sistema nuovo, innovativo, al passo con i tempi, che sia in grado di dare respiro alle imprese, renderle più sicure nel proprio lavoro, combattere le ecomafie e soprattutto che non attinga dalle casse delle imprese.

Aldilà dei comunicati stampa però, preme sottolineare un aspetto importante. Nel decreto Milleproroghe 2018 sembra non esserci alcuna traccia di un rinvio delle sanzioni SISTRI per il mancato o corretto utilizzo dello stesso a partire dal 1° Gennaio 2019.

 Il 31 dicembre 2018 è la data in cui terminerà il periodo transitorio previsto dal DL n. 101/2013 e prorogato dalla scorsa Legge di Bilancio.

La notizia e l’allarme è stato dato CNA che si è detta preoccupata di tale vuoto. Infatti, laddove non dovesse essere presente un rinvio dell’entrata in vigore delle sanzioni per mancato utilizzo del SISTRI, dal 1° Gennaio 2019 tutte le imprese, produttore, trasportatori, impianti, destinatari, dovranno iniziare ad utilizzare concretamente il SISTRI attraverso l’utilizzo puntuale delle schede di movimentazione e registro cronologico. Tutto ciò ovviamente in aggiunta al registro di carico e scarico ed ai formulari.

Qualora il SISTRI non dovesse essere utilizzato o si commettano errori, le sanzioni previste sono fuori misura.

In caso di omessa, errata o incompleta compilazione del registro cronologico e della scheda Sistri vanno da 2.600 ai 15.000 euro, con importo ridotto per le imprese con meno di 15 dipendenti e pari ad un minimo di 1.040 euro e fino a 6.200 euro.

Gli importi delle sanzioni amministrative applicabili – salvo modifiche – a partire dal 2019 potranno arrivare fino a 93.000 euro qualora le violazioni riguardino rifiuti pericolosi.

Continueremo ad aggiornarvi sull’argomento nel corso del tempo e nel frattempo inizieremo a prepararci, con voi, all’eventuale obbligo di utilizzo del SISTRI a partire dal 1° Gennaio 2019.

Ambiente&Rifiuti – Consulenza Tecnica per la gestione dei Vs. rifiuti

Ing. Vito la Forgia – v.laforgia@ambiente-rifiuti.com

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