Sistri si…sistri no….la terra dei chachi….avrebbe potuto recitare una famosa canzone di Elio e le storie tese.
Le vacanze estive sono ormai prossime alla conclusione, i ritmi lavorativi dalla settimana prossima torneranno incalzanti e tutto ciò che ci siamo lasciati alle spalle qualche settimana fa tornerà prepotentemente a farsi largo tra i nostri mille impegni. E’ questo anche il caso del SISTRI. Per chi è obbligato ad usarlo, chi ad iscriversi, chi ad ignorarlo, in ogni caso dovrà vedersela con le nuove regole che a breve potrebbero essere implementate per rendere pienamente operativo l’abominio informativo che ormai dal 2010 tartassa enti ed imprese che producono rifiuti.
Fare una sintesi di quanto è accaduto finora credo sia del tutto inutile in quanto se ne è parlato in lungo e in largo in tutti questi anni, con notizie, ipotesi, colpi di scena, tanto che ci si potrebbe realizzare anche una telenovela (ricavandone magari dei soldi dalla vendita dei diritti).
Ciò di cui parleremo in questo articolo è ormai storia vecchia per molti ma per tanti altri potrebbe essere l’occasione giusta, al ritorno dalle ferie, per riprendere il filo del discorso di questa annosa questione.
Almaviva, TIM e Agriconsulting si sono aggiudicate la gara per il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (già noto come SISTRI), indetta da Consip per conto del Ministero dell’ambiente.
La convenzione ha un valore massimo di 260 milioni di euro (oltre a quelli già spesi per la prima deludente versione del sistema), e prevede l’affidamento in concessione per cinque anni. Questi potranno essere estesi fino ad un massimo di sette.
Vediamo da vicino le novità che le società che hanno vinto la gara vorrebbero introdurre.
“Velocità e Semplicità” sono le due parole chiave che hanno permesso alla loro proposto progettuale di aggiudicarsi la gara. Grazie all’utilizzo di interfacce ottimizzate per smartphone a app dedicate sarà possibile migliorare l’esperienza d’uso del sistema ed ampliare il bacino degli utilizzatori dei servizi.
Ciò dovrebbe quindi far presupporre che il Ministero vorrà introdurre, con apposito decreto, una variazione dei soggetti obbligati ad utilizzare il SISTRI. Forse si avrà realmente un sistema di tracciabilità completo che coinvolga tutti i soggetti che producono rifiuti e non solo una porzione non rappresentativa.
Questo progetto dovrebbe quindi far progredire il percorso di evoluzione che si era tentato di innescare con l’introduzione del SISTRI divenendo così di supporto per le istituzione nei processi di semplificazione normativa, di miglioramento dei livelli di efficienza della Pubblica Amministrazione e di “riduzione” degli oneri amministrativi gravanti sulle aziende andando ad implementare vantaggi molteplici in termini di legalità, prevenzione, trasparenza, efficienza e modernizzazione.
Certamente tutto ciò rappresenta un buon punto di partenza sul quale costruire il nuovo SISTRI, ma il problema come sempre sarà il punto di arrivo ossia verificare quanto di tutto ciò potrà diventare reale data la burocrazia italiana. Inoltre sarà interessante verificare quale sarà la riduzione degli oneri gravanti oggi sulle imprese coinvolte dal SISTRI che come ben sappiamo pagano per un servizio praticamente inesistente. Ed ancor più interessante sarà vedere quante delle promesse fatte saranno mantenute. Purtroppo in Italia siamo abituati a veder promettere 100 e realizzare circa il 40% del totale. Il problema in questo caso è che stiamo operando con la tracciabilità dei rifiuti e non con applicazioni per smartphone per adolescenti dove un errore potrebbe essere tollerato. Occorre prendere coscienza del fatto che l’esperienza disastrosa fatta fin qui con l’attuale SISTRI lascia scettici (giustamente) gli operatori del sistema che nonostante abbiano alzato la voce, per far comprendere il disagio operativo ed economico in cui si versa, difatto sono stati ignorati continuando a fare promesse.
Infine, sarebbe utile sapere sin da oggi se il nuovo SISTRI prevede un completo coinvolgimento di tutte le tipologie di rifiuti andando così ad eliminare formulari e registri di carico e scarico o se ci saranno gestione separate che continueranno a rendere costosa la gestione dei rifiuti. Ciò denoterebbe anche una visione lungimirante da parte del legislatore nel pianificare quali saranno le prossime modifiche legislative che si intendono introdurre nel sistema di tracciabilità dei rifiuti.
Non ci resta, come sempre, che attendere gli sviluppi di questa situazione e cercare di essere sempre in regola con le norme per evitare sanzioni e poter continuare a lavorare nel nostro ambito professionale.
Ambiente & Rifiuti – Consulenza tecnica per la gestione dei rifiuti
Ing. Vito la Forgia – v.laforgia@ambiente-rifiuti.com