Il 13 Giugno segna più o meno la metà del mese, e chi è alle prese con la gestione dei rifiuti sa bene che era ormai agli sgoccioli il tempo per il Ministero dell’Ambiente per decidere cosa fare del SISTRI? Salvarlo? Prorogarlo? Dargli nuova vita? Farlo entrare in funzione e dare così corpo alle profezie Maya?

Alla fine sembra abbia prevalso il buon senso e nel decreto sviluppo che a breve verrà pubblicato, il SISTRI verrà sospeso per verifiche definitive.

I motivi della sospensione risiedono nell’analisi condotta dalla DigitPA, che ha consegnato le proprie conclusioni al Ministero dell’Ambiente il 16 Maggio 2012.

Il parere del DigitPA, solleva problemi in merito alle procedure che sono state seguite da parte del Ministero dell’Ambiente per l’affidamento a Selex-Finmeccanica della progettazione e successiva realizzazione del SISTRI. Già da tempo gli addetti del settore avevano sollevato dubbi in merito ai costi di funzionamento del sistema. Di conseguenza il Ministro dell’Ambiente Clini, ha trasmesso all’Avvocatura dello Stato e al Comando NOE dei Carabinieri la relazione del DigitPA affinché vengano avviate le dovute valutazioni. Come si può ben comprendere l’avvio di tali nuove valutazioni non potranno mai essere eseguite in tempo per l’avvio del SISTRI previsto per il 1 Luglio 2012.

Le parole del Ministro Clini: “Per questo ho proposto di sospendere gli effetti del contratto stipulato tra il Ministero e Selex il 4 Dicembre 2009 e nello stesso tempo il pagamento dei contributi da parte delle imprese per tutto l’anno 2012. E’ necessario chiarire tutti gli aspetti relativi al SISTRI, e decidere definitivamente se il sistema funziona, se deve essere modificato o sostituito”

A questo punto sorge spontaneo il dubbio che al Ministero si stia seriamente valutando l’idea di realizzare un cosiddetto SISTRI bis che soppianti il SISTRI che noi tutti conosciamo. L’idea ben venga qualora si riesca seriamente a realizzare un sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti che non renda impossibile e costosa l’attività quotidiana di chi opera nel settore della gestione dei rifiuti, e renda praticamente impossibile avvicinarsi in maniera corretta a tale settore ai piccoli produttori di rifiuti speciali. Il sottoscritto è sempre stato del parere che la tracciabilità dovesse essere completa e non dedicata solo a pochi eletti, proprio perché l’esclusione di alcuni soggetti creerebbe le condizioni ideali per le “eco-mafie” di muoversi indisturbati.

Lo stesso ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha fatto notare che: “Di proroga in proroga l’Italia è senza tracciabilità dei rifiuti come chiede invece l’Europa.”

Personalmente dissento da questo commento in quanto in Italia la tracciabilità esiste, seppur a livello cartaceo, e maggiori controlli sulle strade e all’interno delle aziende porterebbero a maggior consapevolezza da parte di tutti che la gestione dei rifiuti è importante e non è un optional. A nessun produttore di rifiuti può essere lasciato il libero arbitrio di gestire i propri rifiuti in maniera corretta o affidarli a smaltitori poco corretti o non autorizzati per eludere la legge e ridurre i propri costi solo perché i controlli non sono presenti. Maggiori risorse dedicate agli organi di controllo certamente porterebbero a risultati migliori di abomini informatici che hanno sottratto risorse alle aziende, dal 2010 vessate da un inutile balzello per finanziare operazioni ancora oggi purtroppo poco trasparenti.

Siamo però tutti fiduciosi ormai che la strada intrapresa dal Ministro dell’Ambiente e dal Ministro dei Trasporti sia quella corretta per ridare dignità ad un settore come quello della gestione dei rifiuti fin troppo denigrato negli ultimi tempi associando gli operatori del settore ad eco-mafiosi.

Trasparenza, legalità e tracciabilità sono tre requisiti che oggi sono indispensabili per ridare fiato alle imprese italiane affinché si trovino nelle condizioni di una sana concorrenza.

A breve quindi in Gazzetta Ufficiale potremo leggere il decreto che ulteriormente andrà a modificare il Testo Unico SISTRI (DM 52/2011) aggiungendo ulteriori modifiche a quelle già introdotte con il DM 219/2011.

Ad oggi numerose aziende gestiscono al loro interno registri di carico e scarico e formulari con software gestionali in grado di dare loro una tracciabilità interna della documentazione continua ed in tempo reale. Abbiamo a disposizione la tecnologia necessaria per tracciare i movimenti delle merci in maniera puntuale precisa ed in tempo reale. Pertanto possiamo solo auspicare che i tecnici che dovranno rivedere il SISTRI o inventarne uno nuovo utilizzino queste tecnologie per sostituire i documenti cartacei. Si può fare, si deve fare.